Carissimi, dal 3 al 5 novembre a Terlizzi si è svolto il primo Sinodo degli Oblati, a qualche mese dalla sua celebrazione nel nostro giornalino Ancilla Domini n.1 di gennaio-marzo 2018 saranno dedicate diverse pagine per ricordare ed approfondire un evento così importante per la nostra fraternità.
Per motivi di spazio non abbiamo potuto pubblicare le diverse testimonianze che abbiamo raccolto nei giorni del Sinodo perciò in questo articolo pubblichiamo alcune di queste, buona lettura!
Sulla scia di un sogno
Tre anni di attenta preparazione, tre giorni di intenso lavoro vissuti all’insegna di quel comandamento dell’amore che ha animato le prime comunità cristiane: ecco cos’è stato per noi il sinodo degli oblati. Abbiamo avuto occasione di approfondire e precisare la nostra identità di laici chiamati a condividere in modo peculiare, nel mondo, il carisma e la spiritualità della Fraternità Francescana di Betania. I nostri lavori, svolti nell’umile e fiduciosa ricerca della volontà di Dio, hanno seguito la scia luminosa tracciata da un sogno di P. Pancrazio: “Quanto sarebbe bello – aveva detto – che dai laici che condividono la nostra spiritualità cominciasse una fioritura di opere assistenziali e caritatevoli, affiancate spiritualmente dal nostro istituto. Sarebbe come veder sbocciare l’intuizione della Betania evangelica, dove Marta è segno dell’accoglienza, Maria della preghiera e Lazzaro è icona della Risurrezione dai mali di questa nostra società”. Siamo molto grati al Signore per averci chiamati ad essere, insieme a tutti gli altri fratelli di cammino, strumenti attraverso i quali il sogno del padre si sta realizzando, e desideriamo continuare ad offrire con semplicità la nostra vita, tutto ciò che abbiamo e che siamo, a servizio di questo sogno.
Giuseppe e Grazia Sblendorio, oblati FFB Terlizzi
Una strada da percorrere insieme
La parola sinodo significa “strada comune”. Ed è proprio su questa strada, sulla quale “è meglio camminare poco, ma insieme” (P. Pancrazio), che lo Spirito Santo ha rinnovato in noi la gratitudine per questa vocazione così speciale: essere, nel mondo, totalmente donati a Dio attraverso la preghiera e il servizio ai fratelli. In un’assemblea dove alla gioia dello stare insieme tra di noi ha fatto eco quella dei fratelli e sorelle consacrati, abbiamo assaporato la bellezza di sentirci parte non solo della Fraternità, ma anche della grande famiglia di tutti i battezzati. Il sinodo è stato una tappa fondamentale del nostro cammino di fede e, al tempo stesso, un punto di (ri)partenza: dopo aver ripensato le ragioni e il senso della nostra adesione al Signore e alla sua chiamata missionaria, siamo tornati a casa con il desiderio di fare “sempre più e sempre meglio” per annunciare a tutti il suo Amore. Non possiamo fare a meno di esprimere il nostro grazie a tutti coloro che ci hanno guidato, anche con le loro preghiere, a “fiorire nell’unità”: un cammino non sempre semplice, ma straordinariamente fecondo.
Carmela e Nicola Di Matteo, oblati FFB Roma