“RATATOUILLE”

 luglio 2023

Qualcuno di voi ha mai visto Ratatouille? È un film di animazione dove il principale interprete è un piccolo topo di campagna, Remy, con un olfatto straordinario e un sogno nel cuore: quello di diventare un cuoco-chef nel miglior ristorante di Parigi.
Dopo varie peripezie per raggiungere la città e dopo aver realizzato che la sua presenza in cucina, per ovvie ragioni, non può essere ben accetta, Remy si coalizza con un giovane sguattero, il quale lo nasconderà nel suo cappello. Da qui il piccolo topo dirigerà il giovane cuoco-apprendista tirandogli i capelli e parlandogli all’orecchio per realizzare piatti gustosissimi, manicaretti e una ratatouille
fantastica. Una zuppa che riuscirà a superare il temuto test del severissimo critico gastronomico Antoine Ego, il quale, pur essendo un uomo senza riguardi, si commuoverà gustando il piatto di Remy, pensando alla sua cara mamma quando era bambino alle origini della sua vita.

Ho proposto la breve avventura di Remy non solo per dire che abbiamo mangiato molto bene durante questo capitolo generale, il primo della mia storia di Betania… ma per paragonare quello che ho nel cuore con questa storia: un’esperienza a lieto fine, molto bella, che non mi attendevo, e, a detta degli altri fratelli e sorelle, diversa dagli altri capitoli. Per me è stata una esperienza spirituale, governata prima di tutto dal Signore che ci ha fatto la grazia di assisterci e nella quale ho ricevuto tanto da tutti i miei fratelli e le mie sorelle.

Non sono sicuro di poter paragonare la discrezione e la simpatia del topo-Remy ai modi di fare di fra Alessandro Mastromatteo, ofm, presidente di questo nostro capitolo, o se interpretarla come presenza dello Spirito Santo che ha “giocato” con noi, dirigendoci in maniera interessante. All’inizio del capitolo, alcuni di noi erano come frutti e ortaggi della natura pronti per essere bolliti, altri erano già precotti, altri ancora rossi come peperoni piccanti messicani, pronti a esplodere “in padella”. Cipolle da sfogliare, patate da pelare, sedani lunghi da sfoltire. Tutti elementi che, senza una mano esperta, avrebbero potuto fare un minestrone strabollito senza sapori. E invece è successo il miracolo… o quasi! La tensione che si respirava all’inizio mista a tanta stanchezza è stata smorzata nei primi giorni anche dalle parole di suor Ludovica Loconte, clarissa del monastero di san Luigi di Bisceglie, le quali racchiudevano esperienza, schiettezza, arte e coraggio nel Signore. Il di più penso lo abbia fatto il “nostro Remy” – fra Alessandro Mastromatteo! Anche lui, col suo tono rigoroso, ma pacato, con un “olfatto straordinario” ha saputo scegliere i momenti più adatti per rimandare alcune discussioni o per fermarsi a dare attenzione ad alcuni aspetti, con sapienza e saggezza tutta francescana… quindi anche mista a momenti di sorriso. Ogni “ortaggio” doveva aspettare il proprio turno per parlare e con un tempo stabilito, per poi “esser messo in pentola”! Tutti insomma, ci siamo fidati e ascoltati. Abbiamo tirato fuori anche le nostre fatiche e preoccupazioni, dando così sapore alla discussione. Un equilibrio che si è espresso anche col voto, acquietando i cuori di quelli che si consideravano vincitori e vinti. Penso che persino il severissimo critico Antoine Ego si sia convertito dopo i risultati ottenuti durante questo nostro capitolo generale. Anche di fronte al nuovo consiglio eletto.

Chi è di “buona forchetta” vi saluta. Pace e bene!

fra Claudio Bonfante, FFB

 

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